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22 Gennaio 2021Le tagliatelle alla Berni è la ricetta con il tartufo nero pregiato che ti consigliamo oggi. Nonostante si indichi il tartufo bianco come il più pregiato, sono moltissimi a preferire il tartufo nero che con il suo sapore squisito viene chiamato anche nero dolce. La gleba è nero-bruna tendente al viola o al rossiccio, con venature biancastre fitte e sottili e con contorni ben definiti, accompagnate da due bande brune traslucide ai lati, la superficie presenta verruche piramidali e sfumature rossicce.

Ingredienti
(Dosi per 4 persone)
300g di Tagliatelle fatte a mano
100g di burro
100g di tartufo nero pregiato
Un pugno di Parmigiano garttugiato
Sale e Pepe
TAGLIATELLE FATTE A MANO
400 gr. Farina 00
4 Uova
Sale
Preparazione
Sulla spianatoia distribuite la farina o la semola a fontana e fate un foro al centro aggiungendovi le uova e un pizzico di sale.
Cominciate ad impastare con una forchetta, partendo dal centro sbattendo l’uovo, quando l’uovo sarà ben assorbito, cominciate ad impastare a mano e lavorate il panetto fino a che non risulta liscio ed omogeneo. Coprite il panetto con pellicola e fate riposare l’impasto per 30 minuti a temperatura ambiente.
Stendete il panetto su una spianatoia infarinata con un matterello ottenendo una sfoglia di qualche millimetro.
A questo punto avvolgete la sfoglia, piegandola su se stessa e tagliate le tagliatelle con uno spessore di 1 cm, bollire in abbondante acqua salata e sgocciolarle al dente.
Nel frattempo mettere sul fuoco un pentolino con un mestolo di brodo e l’aglio quando si alzerà il bollore, eliminare l’aglio e aggiungere il burro a pezzettini. Attendere che si sciolga, condire con pepe e sale, unire i tartufi circa 80 gr. Far riprendere il bollore e ritirare dal fuoco. Mettere le Tagliatelle sgocciolate sulla padella con la salsa, saltare il tutto per 30 secondi aggiungendo il parmigiano e mescolare bene portando in tavola aggiungendo sopra il restante tartufo. Deliziose!!
Quale vino abbinare con le tagliatelle al tartufo?
L’abbinamento perfetto è il Rosso di Montalcino. Consigliamo in particolare il Rosso di Montalcino DOC 2018 Le Chiuse.

Uscendo al secondo anno dalla vendemmia, viene prodotto utilizzando i grappoli più grandi in modo da avere una concentrazione tannica inferiore e rese sotto i 50 q.li/ha. Dopo l’affinamento di circa un anno in botti grandi di rovere di Slavonia il Rosso viene imbottigliato e messo in commercio e si caratterizza per la sua agilità e semplicità di beva e soprattutto per la sua grande versatilità nell’abbinamento con il cibo, capace di regalare ad ogni pasto gioia ed armonia.
L’origine dell’azienda “Le Chiuse” risale alla famiglia Biondi Santi: fu infatti portata in dote alla fine del 1700 da Maria Tamanti quando si sposò con Clemente Santi. La figlia Caterina sposò Jacopo Biondi ed il loro figlio Ferruccio, bisnonno di Simonetta Valiani rispettando il volere della madre aggiunse il cognome materno “Santi” al suo. Fu lui che dopo aver combattuto al fianco di Garibaldi ha continuato l’opera del nonno Clemente valorizzando e selezionando i vitigni fino ad ottenere questo particolare clone di Sangiovese. Tancredi, figlio di Ferruccio, lasciò in eredità “Le Chiuse” ed altri due poderi a sua figlia Fiorella, esortandola però a non vendere mai questa azienda “perchè lì nasceva il famoso Brunello per le Riserve”. Da quel momento Fiorella ha sempre dato in affitto i poderi a suo fratello Franco, proprietario della fattoria “Il Greppo”, che ha coltivato le vigne e vinificato le uve fino al 1990. Alla morte di Fiorella nel 1986 sua figlia Simonetta Valiani, che ha ereditato dal nonno Tancredi l’amore per questa terra e la passione per il vino, ha iniziato a produrre per conto proprio il Brunello “Le Chiuse” insieme a suo marito Nicolò Magnelli ed al figlio Lorenzo.