Piatto ideale della stagione invernale, il cinghiale in umido richiede del tempo, ma che sarà ampiamente ripagato a tavola, quando verrà degustato. Ingrediente tipico delle nostre zone, dovuto all’antica tradizione venatoria presente in Toscana da secoli.
800 gr. Coscia di cinghiale
80 gr. Carne macinata di maiale
350 gr. Passata di pomodoro
0.5 lt. Vino rosso da tavola
2 Carote
2 Sedani
1 Cipolla
Rosmarino
Alloro
Ginepro
Chiodi di garofano
4 Cucchiai di Olio Extravergine di Oliva
Sale e pepe q.b.
Tagliate la carne di cinghiale a cubi di media dimensione e fatela rosolare per 10 minuti in un tegame senza aggiungere altri ingredienti, quindi rimuovetela: questa operazione serve a eliminare il sapore troppo forte e amaro della carne.
Fate soffriggere la cipolla con le carote e il sedano e per 10 minuti nell’olio a fiamma media, poi unite la carne, rosolatela per qualche minuto e aggiungete l’alloro, il rosmarino, il ginepro e i chiodi di garofano.
Dopo qualche minuto aggiungete il vino, mescolate delicatamente, aggiungete la passata di pomodoro con poca carne macinata di maiale e lasciate cuocere a fiamma bassa per tre ore, quindi salate, pepate e servite il cinghiale con il sugo cremoso e denso.
La ricetta è gentilmente concessa dalla Trattoria il Pozzo di S. Angelo in Colle (SI) che fa da sempre cucina tipica toscana, seguendo la stagionalità dei prodotti, ed è dotata di una fornita carta dei vini.
L’abbinamento perfetto durante la stagione invernale è il Brunello di Montalcino.
Oggi vi consigliamo il Brunello di Montalcino DOCG 2015 Conti Costanti. 10 ettari coltivati a Sangiovese in terreni ricchi di galestro danno vita a questo Brunello che invecchia 18 mesi in tonneaux e 18 mesi in botte di rovere di Slavonia, seguiti da ulteriori 12 in bottiglia. Si tratta di un vino strutturato e complesso, figlio di un’annata perfetta e costante nell’andamento climatico, un vino dal lungo potenziale di invecchiamento, con tannini vellutati, persistente ed elegante.
Buon appetito!
Azienda storica di Montalcino, Conti Costanti, è oggi alla sesta generazione ed è guidata da Andrea Costanti, giovane che mira a produrre vini longevi e complessi.
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